Giulio Adamoli
DA S. MARTINO A MENTANA
(Ricordi di un volontario garibaldino)


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     A Napoli ci guardammo bene dallo scendere a terra; ma rimasti a pranzare a bordo, attaccammo una lite indiavolata con il capitano del legno, un francese, che portava il nastro di una decorazione del papa, e che sparlava maledettamente di Garibaldi.
     Il capriccioso iddio della gioventù volle poi dissipare, durante la traversata, la tristezza, che ci opprimeva, facendoci assistere a una scena originalissima. Nel buio, all'altezza dell'isola d'Elba, il piroscafo incagliò in un banco di sabbia, e sobbalzando violentemente, gettò lo scompiglio ne' passaggieri, che si erano già ritirati per dormire; e a noi, che sul cassero suggevamo l'amorosa malìa di una notte d'estate sul Mediterraneo, impose il compito cavalleresco di rinfrancare le belle napoletane, che discinte, come giacevano nel sonno in quella torrida stagione, guizzavano, strillando, dalle cabine, e fatte cieche dallo spavento, ci tendevano supplici e fidenti le nude braccia.

     Non appena scesi a Genova, ognun di noi raggiunse chetamente i domestici lari, dai quali un mese prima c'eravamo dipartiti con tanta poesia nel cuore, con tante illusioni nell'animo.


     CAPITOLO VI
     SUL CHIESE
     (1866)

     Il battaglione de' bersaglieri volontari, nel quale comandai la seconda compagnia durante la campagna del 1866, era stato di lunga mano preparato da una società di tiratori, che si costituì con quel fine, sotto il titolo di Carabinieri Milanesi, nel 1862.
     Il modo con cui nacque e fu battezzata cotesta società, e come da essa emanò il battaglione, è curioso, e non fu mai raccontato che io mi sappia. Ne dirò in succinto, scostandomi dalla regola seguita in queste pagine, allo intento di spiegare lo spirito e il carattere dei volontari, quali si verranno manifestando nel corso degli avvenimenti. E forse la digressione non sembrerà fuor di luogo, né priva di interesse, quando si pensi che un corpo di siffatta origine non avrà certamente riscontro per un pezzo negli annali italiani. Chè il paese, come ognun sa, assegnò con le nuove leggi a tutti i cittadini atti alle armi il posto nei ranghi della milizia regolare, assorbì in essa quegli elementi, che eran usi costituire gli antichi corpi dei volontari, e modificando, nello stesso tempo, a seconda del nuovo indirizzo, anche la istituzione del tiro a segno, che ai corpi de' volontari si collegava, ridusse questa non altrimenti che una funzione degli ordinamenti militari stabili, allo scopo di coadiuvare le discipline del servizio obbligatorio.


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Umberto