Invece nel 1861, e al principio del 1862, le condizioni ancora eccezionali d'Italia, i fasti recenti delle armi garibaldine, e il fascino del condottiero esigevano che i corpi dei volontari fossero a fianco dell'esercito stanziale, quando scoppiasse la guerra contro l'Austria, più o meno lontana, ma non dubbia; e a questo concetto imperioso della pubblica opinione, s'informava anche la legge di reclutamento in vigore, la quale non faceva luogo nella milizia a tanti giovani e veterani, che avevano acquistato sui campi di battaglia il diritto di prestare alla patria, nel giorno del pericolo, il braccio poderoso, a tanti nuovi, i quali, via via che toccavano il limitare della virilità, anelavano di emulare i Compagni anziani, invidiandone gli allori.
Per offrire a cotesti futuri combattenti, impazienti ed animosi, agio di riunirsi, di addestrarsi e di mantenersi in esercizio sino al momento opportuno, si fondarono allora le società del tiro al bersaglio, che appunto per il bisogno cui supplivano, incontrarono il favore generale e rapidamente prosperarono. |