Con tutti gli altri molti, romani o non, oltre il Cucchi, che esercitarono azione sui moti di quel tempo, io non ebbi che occasioni fugaci d'incontrarmi. Non trovando però nomi nel mio conciso diario, cito quelli per caso, che la memoria lontana mi suggerisce: Nino Costa, il noto paesista, che fu tanto cortese con me, allora nuovo alla città, e però bisognoso di guida; Ernesto Ranucci, il rappresentante delle case importatrici dei tabacchi, il quale serbava a disposizione degli insorgenti i suoi magazzini presso la stazione ferroviaria, ove si dovevano depositare i fucili, se non fosse stata sciaguratamente tagliata la ferrovia presso Orte; l'ingegnere Pietro Poggioli, membro attivissimo del comitato, e dal Cucchi soprannominato il “tutto fatto”, perché quasi sempre era così uso a rispondere; l'avvocato Alessandro Carancini, che, in seguito, e come deputato al Parlamento, e come consigliere del Comune, tanta parte ebbe e ha tuttora nei pubblici negozi. Altri moltissimi, e dei migliori fra' romani, io dovrei rammentare; ma, ripeto, io scrivo soltanto ciò di cui mi consta personalmente. In quanto poi agli italiani del settentrione, senza dire di qualche centinaio di giovani reclute, sfrattate dalla polizia durante l'ottobre, io ricordo allora in Roma: il colonnello Bossi, di Pavia, che per deludere la vigilanza dei birri, e giustificare alla meglio i suoi maneggi nei rioni popolari, aveva aperto, con non poca spesa, un negozio di formaggi in via Colonna, ove oggi è lo spaccio dei tabacchi; l'ingegnere Urbano Pavesi, pure di Pavia; il Cella, l'antico luogotenente dei bersaglieri volontari, ferito al Caffaro, che era in città con il suo conterraneo del Friuli e suo amicissimo, l'ingegnere Herter; l'ingegnere Alessandro Perego, di Mantova; il Tolazzi, che trovai all'albergo d'Alemagna, ove scesi anch'io, e che, espulso di lì a poco, andò a raggiungere l'Acerbi a Torre Alfina, e, infine, Giovanni Cadolini, inviato dal Comitato Centrale per affiatarsi con la giunta d'insurrezione, e consegnarle parecchie migliaia di lire.
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