Il Ghirelli confermò il fatto della rottura dell'argine ferroviario; e mostrandoci i suoi uomini che s'imbarcavano, e dicendoci di volerli condurre giù pel fiume a raggiunger Menotti Garibaldi, saltò anche lui in un battello, e via.
Commentavamo la sua partenza, risalendo verso il ponte, quando un fischio prolungato si sprigionò dalla locomotiva, e scorgemmo il convoglio filare su Narni, senza curarsi più che tanto di noi. Se Crispi avesse potuto, in quel momento, aver nelle mani il Mistrali, certo lo avrebbe conciato pel dì delle feste. E a ragione; chè anzi ben altra e più esemplare punizione egli avrebbe allora meritata, come uno degli autori dell'accidente più nefasto della campagna, la interruzione della strada ferrata, fatta eseguire per lo appunto (come sapemmo dopo) dal Mistrali e dal Ghirelli, senza uno scopo, senza una scusa. É dovuto a quella interruzione, se, nel momento più importante, venne a mancare ogni comunicazione fra i cospiratori di Roma e gli aiuti del di fuori, se quindi non giunsero a destino le casse dei fucili di Terni, e i patrioti romani dovettero tentare inermi la sollevazione. La causa prima e vera, per cui abortì la sommossa di Roma, risale, per concatenazione logica e rigorosa dei casi, alla rottura della ferrovia fra Orte e Passo Corese.
In quegl'istanti però, mentre maledicevo al contrattempo, che mi cagionava un indugio noioso, il quale fu poi, per me, irrimediabile, non sospettavo neppur lontanamente, che quel fatto dovesse avere le funeste conseguenze di cui ebbi nozione quando arrivai a Roma.
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