Una volta vi andammo pure noi. Partimmo da Tempera in una fresca alba del mese di agosto. La strada, ardita e tortuosa, attraversava, nel suo primo tratto, una galleria, scavata nella roccia. Pił avanti, dopo l'arido e l'orrido, s'apriva, quasi d'improvviso, un magnifico paesaggio. Nel basso si spiegavano prati, ricchi di erbe di acque, sgorganti da fresche polle, e salici senza numero, e pioppi, e fiori. Nell'alto, su i poggi, doviziosi di vigneti, si schieravano i bruni paeselli, dietro i quali, lontano, apparivano le montagne, tra le quali quella di San Franco, meta della gita.
Monti rocciosi in alto, quasi inaccessibili; erbosi in fondo; folti di boschi nel mezzo. Lungo le pendici, ai margini dei boschi, pascolavano le pecore, tornate, per la durata della favorevole stagione, dai pascoli invernali delle Puglie e dell'Agro romano. |