T. Col. Umberto Adamoli
NEL ROMANZO DELLA VITA (MEMORIE)


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     Animato da spirito costruttivo egli proseguirà nel fervore per compiere quelle opere pubbliche, che accresceranno lustro e decoro alla città di Teramo."
     Anche in America, e non so da chi, se ne volle parlare. "Il Popolo Italiano" ad esempio scriveva:
     "E' qui giunta la notizia che il cav. Umberto Adamoli, valoroso reduce della guerra di redenzione e brillante giornalista, del quale abbiamo spesso pubblicato articoli nel nostro giornale, è stato nominato Podestà del comune di Teramo.
     I nativi di Teramo, qui residenti, che costituiscono uno dei nuclei più importanti della comunità abruzzese residente in questa città, che ricordano con affetto il cav. Adamoli, hanno appreso la notizia della nomina con vero compiacimento.
     Anche noi ci associamo alla gioia legittima dei suoi concittadini, formulando auguri di nuova feconda operosità e di nuovi successi."

     Non ne trascrivo altre di queste lettere. La troppa fiducia e le troppe lodi potrebbero finire di diminuire il modesto valore dei miei meriti. S'iniziava così il nuovo lavoro, e per natura e per impegno, con i più forti propositi. Lavoro non lieve davvero per i soprusi da eliminare, per il disordine, anche amministrativo, da sanare, per gli abusi ben radicati da estirpare.
     In un anno, con i provvedimenti molto severi, ogni cosa era messa a posto: sanato il bilancio nel suo grave disavanzo; disciplinata nelle funzioni la vita degli impiegati; restituito ordine alla confusa vita cittadina; iniziati in conformità del programma i lavori, dai quali Teramo, arricchendosi di nuove opere, ne sarebbe dovuta risultare trasformata nelle strade, nelle piazze, negli edifici.


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Umberto