Gli ufficiali, quasi tutti di razza ariana, sospendendo la lettura, in cui erano immersi, mi guardavano con curiosità, e, conosciuta la mia qualità, si dimostravano lieti e grati della mia visita.
Mi trovavo alla sera di quel giorno, per caso, in una corsia del Liceo Convitto, che ancora funzionava da Ospedale militare. Vi regnava, in una luce opaca e diffusa, il più assoluto silenzio. Vi parlava in un lato, tra altri ufficiali medici, il Direttore. Il tono della voce non poteva essere molto burbanzoso, poichè, su i diversi fronti, già notevoli sconfitte avevano sofferte le armate teutoniche, ma gli accenti per la patria lontana sofferente erano sempre caldi d'amore e di passione. Nessun applauso, alla fine della mistica commemorazione, partiva da quei soldati, rimasti come in un profondo raccoglimento. Anche nei loro animi turbati non potevano non far ressa i ricordi della loro terra, della loro Chiesa, degli affetti familiari. |