Io osservavo e, per la mia carica, tacevo; ma il prefetto Elmo Bracali, da poco giunto dalle rovine di Napoli con molta esperienza, riteneva d'intervenire, per dare qualche utile consiglio. Il capitano Bianco, al quale parlava, presente il Bologna, pareva che non disdegnasse i suggerimenti; ma una volta fuori della Prefettura faceva a suo modo, e prendeva anche lui la via della montagna.
La mattina del 25 dello stesso settembre, infatti, verso le ore cinque, piombava dalla Specola su Teramo, come tempesta, un battaglione autocarrato, al comando di un duro capitano prussiano. Occupata la cittą e disposto, nei punti pił importanti, un servizio di sicurezza, quei Tedeschi, dalla caserma Costantini, si recavano ad assediare quella dei carabinieri, nella quale era stata, effettivamente, organizzata la rivolta. Di lą, con il telefono, invitavano il maggiore Bologna, che era ancora in casa, a recarvisi subito, ciņ che faceva, senza preoccuparsi dei pericoli, cui poteva andare incontro. |