Le banche, pur nei maggiori. pericoli, rimanevano con gli sportelli aperti.
I funzionari dell'Intendenza di Finanza, con a capo l'ottimo dott. Attilio Raynieri, anch'essi davano prova di fermezza, compiendo meritoria opera, non soltanto a favore dell'erario, ma pure, con solleciti provvedimenti, dei contribuenti, danneggiati dalla guerra.
Aperte rimanevano le scuole, presenti tutti i professori e tutti gli insegnanti, frequentate, con sereno animo, dalla briosa scolaresca.
Contrasti vi erano, nella svolta dolorosa, negli ufficiali, tormentati dalla più penosa alternativa. La storia giudicherà, a suo tempo, la loro condotta. Non si può ad ogni modo, non indicare l'opera svolta nel Distretto, oltre che dal comandante colonnello Vincenzo Marcotullio, dai concittadini t. col. Armando Marini e maggiore Bruno Cioschi: opera italiana di riordinamento e di tutela degli uffici, precedentemente saccheggiati; opera generosa, come quella resa dal Cioschi, nel pagamento dei sussidi a quelle famiglie bisognose, che avevano congiunti richiamati alle armi.
Anche negli Ospedali, su l'esempio del presidente avv. Gioacchino Manetta, si faceva bene il proprio dovere. Tutto il personale, tra cui i professori Attilio Cerminati, Giuseppe Lonero e Ignazio Passanisi, rimaneva in piena attività, per continuare ad allievare le umane sofferenze.
Opera meritoria compiva, unitamente ai tecnici dell'Azienda statale, per la riattivazione delle strade danneggiate, il nostro benemerito Genio Civile.
Tali lavori potevano interessare le truppe tedesche, nei loro movimenti; ma interessavano più ancora i nostri autoveicoli, i quali, condotti da forti autisti, fornivano la città e l'intera provincia, abbondantemente, di prodotti di ogni specie, che andavano a prelevare nelle industrie, nei magazzini, negli empori del settentrione.
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