Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     Per quanto riguardava l'efficienza delle truppe il Maresciallo De Bono scriveva testualmente: il morale è elevato e volontà di battersi senza eccezione. Gli effettivi in uomini hanno quasi raggiunto la percentuale prescritta. Non lo stesso può dirsi, finora, per quanto riguarda i quadrupedi e i mezzi di trasporto. Seguivano nel rapporto del Maresciallo De Bono osservazioni, critiche e segnalazioni di deficienze, soprattutto per l'età avanzata dei soldati delle divisioni costiere; per alcuni elementi dell'equipaggiamento, mancanti o incompleti; per la scarsa conoscenza delle nuove armi automatiche da parte dei richiamati; per l'impreparazione di taluni quadri. A proposito di questo il De Bono citava il caso di due ufficiali, che senza alcun richiamo o esperimento di sorta da sottotenenti congedati della guerra 1915-1918 comandavano il battaglione. In data 7 luglio successivo il sottocapo di S. M., generale Roatta, dava notizia al Maresciallo De Bono dei provvedimenti in corso di attuazione in seguito alla vostra visita in Sicilia, e cioè i 24 battaglioni costieri già costituiti venivano sciolti e ricostituiti con elementi più giovani di dieci anni. La situazione della forza in Sicilia risulta notevolmente migliorata per aver messo a disposizione di quel Comando di C. d'A., il XII, anche la divisione di Fanteria "Piemonte". E concludeva: I materiali di rafforzamento e le mitragliatrici occorrenti per la difesa costiera saranno mandati nel maggior quantitativo possibile.
     Il Comando della Sicilia fu prima tenuto dal generale Ambrosio; quindi dal generale Rosi, successivamente dal generale Roatta e infine, dal 1° giugno 1943, dal generale Guzzoni.